Ci sono stati vari tempi del mio andare in Montagna. Il tempo della velocità e quello del passaggio chiave, il tempo dei rifugi e quello delle vette, il tempo delle vie attrezzate e delle ferrate. Questi "tempi" hanno scandito la mia vita, testimoni e compagni di altre vicissitudini e del passare degli anni. Oggi, eccomi qua alle prese con il tempo della consapevolezza, della montagna lenta e delle vie normali. Talvolta però i "vecchi tempi", mentre passo dopo passo percorro il sentiero, si ripresentano, ed io non oppongo resistenza.

Benvenuti, comunque la pensiate, su VIA NORMALE

2 giugno 2008

MONTE PIPER

Risalire la Val Dogna è sempre impegnativo. Non si sa mai se prestare attenzione al dilavamento della roccia che lascia sul'asfalto il suo segno, se riflettere sul significato del nome di alcuni borghi come Chiout di Puppe, Chiout Zuquin, Mincigos o se farsi incantare dagli scorci del Montasio che offre qui quello che Kugy definisce “il quadro più affascinante e meraviglioso delle Alpi Giulie”. Resta il fatto che ogni curva è una sorpresa.
Superiamo il "Plan dei Spadovai", una decina di tornanti ed ecco, accanto ad un canalone,l'indicazione del sentiero 648. Sotto un cielo gonfio di nuvole cominciamo a riisalire ripidamente un versante che alterna bosco, qualche cengetta friabile, pino mugo...mentre il Montasio ci osserva.

Si sale ancora sotto una cappa di umidità per raggiungere la forcellina a quota 1749 , finalmente aria sottile ci colpisce e ci ristora, lo scenario cambia: i Due Pizzi, la Cengia Ziffer, il Ricovero Bernardinis

Il nostro percorso si innesta sul segnavia 649 ancora tra i mughi e poi a risalire la prateria alpina
fin sotto la base delle rocce sommitali


La salita continua e asfissiante oramai è finita,una comoda traccia orizzontale che passa tra resti di guerra,il panorama è aperto su tutti i versanti, l'ultima crestina esposta e poi la vetta.




Si torna, ripercorriamo la Val Dogna. Il Montasio, così come ci ha accolti, ci saluta: verremo ad omaggiarti "Re delle Giulie".

1 commento:

montagnesottosopra ha detto...

Buondì Frivolo .Beato te che almeno la cappa di caldo l'hai potuta godere sotto il cielo delle montagne alla vista del Montasio. Io preso dai lavori di tinteggiatura, invidioso , ho dovuto sorbirmi una bella sudata . Per restare con il pensiero tra i monti ho legato il rullo alla Grivel e come caschetto un bel cappello di carta fatto con il Messaggero Veneto.Bene e Bravi voi Un saluto Luca