Ci sono stati vari tempi del mio andare in Montagna. Il tempo della velocità e quello del passaggio chiave, il tempo dei rifugi e quello delle vette, il tempo delle vie attrezzate e delle ferrate. Questi "tempi" hanno scandito la mia vita, testimoni e compagni di altre vicissitudini e del passare degli anni. Oggi, eccomi qua alle prese con il tempo della consapevolezza, della montagna lenta e delle vie normali. Talvolta però i "vecchi tempi", mentre passo dopo passo percorro il sentiero, si ripresentano, ed io non oppongo resistenza.

Benvenuti, comunque la pensiate, su VIA NORMALE

17 luglio 2010

MONTE CIMONE del MONTASIO

Dalle Casere Pecol, ai Piani del Montasio, si stacca il sentiero 621, la "Via ALta". Ci siamo solo Luca ed io a percorrerla. Un'oretta all'ombra del bosco, su un bel sentiero pianeggiante e morbido per scaldare i muscoli, per dimenticare l'afa delle terre basse.




Al bivio con il sentiero 640 lo scenario cambia bruscamente. Tanto morbido, ombroso e pianeggiante il sentiero n.621, quanto assolato, ripido e afoso il sentiero che risale il pendio erboso che porta alla Forca di Vandul. Si suda, si suda e si suda. Non parliamo più molto, impegnati nella personale battaglia contro la fatica e la traspirazione. Beviamo, bisogna idratarsi. Sembra interminabile il pendio, poi, finalmente l'ultimo tornantino e la la ricompensa. L'aria fresca che risale dalla Val Dogna ci investe,...acqua delle borracce e vento, che meraviglia.













Il posto è bello, selvaggio e fresco... e chi si muove più. Lì a pochi metri però, ci aspetta un tratto di roccia attrezzato, dobbiamo proseguire, la vetta è ancora lontana. All'uscita del tratto attrezzato si percorre brevemente una cengia e si sbuca sulla dorsale erbosa che porta alla Forca de la Viene. Il bivacco Sandro Del Torso è a portata di mano. Nuvole risalgono la valle bisogna decidere cosa fare.












La decisione è presa, si continua, ormai manca solo un'ora e le nuvole arrivano e se ne vanno velocemente. Ecco, qui sbuca la "ferrata Norina" e all'improvviso sbuca anche una vipera che risale il sentiero e poi sparisce nell'erba! L'utltimo tratto lo percorriamo con un pò di apprensione, attenti a dove mettiamo i piedi...e le mani. Ad una quindicina di minuti dalla vetta ho una piccola crisi. Sarà il caldo, la disidratazione o la fame ma mi sento senza forze. Mi siedo su una roccia e prendo fiato, cammino ancora un pò e mi risiedo, insomma stringo i denti. Luca fa fotografie e si limita a sbuffare per il sudore. Eccoci alla fine in cima. Prima degli scatti di rito, trangugio due panini, bevo e reintegro i sali minerali persi abbondantemente durante la salita. Luca fa più o meno le stesse cose. La crisi è passata ed ora ci godiamo la vetta del Monte Cimone e i suoi panorami.














La discesa, sullo stesso sentiero, ci regala il Montasio che a tratti si mostra in tutta la sua mole. Da contr'altare, sulla destra, il gruppo del Canin e di fronte la parete precipite dello Zabus.






Il tratto attrezzato ci restituisce all'infernale canalone Livinal di Vandul. L'acqua delle borracce è agli sgoccioli (ne avevamo tre litri a testa), l'afa è la stessa di questa mattina e il bivio con l'ombroso sentiero 621 sembra lontanissimo.




Luca, quest'ultimo tratto fino alle Casere Pecol, lo farà un po "sottosopra"! L'acqua della fontana è il miraggio che diventa realtà. Dopo l'acqua però, davanti ad un boccale di birra fresca, bionda e schiumosa le prime considerazioni: "dura, ma ci è piaciuta; solitaria e disidratante ma ci ha appagati."
Il racconto di Luca su questa escursione e il suo "sottosopra" li trovate qui

8 commenti:

lor74cas ha detto...

Povera vipera quanta paura avrà preso! :DBel giro mi dispiace che avete trovato un po' di nuvole perchè se è bello il panorama è tra i più belli.

montagnesottosopra ha detto...

Ciao Flavio ho saputo che poco sotto il bivio del 621/640 c'è una piccola sorgente, l'unica magari ma c'è :D . Invece sui dirupi del Larsech acqua non c'è proprio :p per cui spero che piova....:headbang: p.s. a proposito : alla faccia delle due bruschette;) saluti Luca e Marisa

anonymous ha detto...

Angelo writes:Un angolo di paradiso conquistato faticosamente.....Bravi

frivoloamilano ha detto...

Lorenzo: eh, certo che si è spaventata...con certe brutte facce in giro :yikes: Tu con Le Ponze, ti rifarai questa domenica? Ti auguro di si :up: Luca:meno male che non l'abbiamo vista, l'avremmo prosciugata....o meglio non sò se me ne avresti lasciato un goccio!!!:ko: I Dirupi di Larsech li vado a fare anche con la pioggia...tiè :devil: Angelo:Ciao Angelo, ben tornato e allenati per qualche altro angolo di paradiso d andare a vedere insieme....pieno di gente e con rifugio annesso d'accordo. :cheers:

Highlanders ha detto...

aspro selvaggio...davvero molto bello...crisi d'acqua...ne so qualcosa...!!!

dexter1986 ha detto...

bellissimo lassu... io domani vado sul Agner... diciamo che sconfino :rolleyes:

anonymous ha detto...

giovanni writes:che birbanti!!!buone ferie ;-)

anonymous ha detto...

Nadia writes:Bello il Cimone...in cima ci devo ancora arrivare...l'ultima volta ci sono arrivata vicina...e non sapevo neanche di essere in attesa di Gabriele!!!...prima o dopo...Son contenta di avervi visto con caschetto e moschettone...più di qualcuno mi ha riso dietro quando io l'ho affrontato con l'imbrago!...ma perchè rischiare? ciao