Ci sono stati vari tempi del mio andare in Montagna. Il tempo della velocità e quello del passaggio chiave, il tempo dei rifugi e quello delle vette, il tempo delle vie attrezzate e delle ferrate. Questi "tempi" hanno scandito la mia vita, testimoni e compagni di altre vicissitudini e del passare degli anni. Oggi, eccomi qua alle prese con il tempo della consapevolezza, della montagna lenta e delle vie normali. Talvolta però i "vecchi tempi", mentre passo dopo passo percorro il sentiero, si ripresentano, ed io non oppongo resistenza.

Benvenuti, comunque la pensiate, su VIA NORMALE

3 agosto 2011

MONTE FORATO

Mentre mi avvicino alle rocce, bancate di strati su strati, pieghe e corrugamenti che parlano di ere lontane, sento che è questa la montagna che mi piace. Vapori risalgono dalle valli più in basso e lo scenario che mi circonda attenua il disappunto della salita sulla pista da sci che arriva fino alla Sella Prevala.






Dalla Sella rintraccio il sentiero alto che ballando tra Slovenia e Italia, tra pezzi erbosi, inghiottitoi, neve residua e nebbie volubili mi porterà alla sella del Forato e da qui, con percorso sempre più panoramico, alla sua cima. Me ne starei in vetta all'infinito. Le nebbie che si addensano e poi si dissolvono rendono sempre diverso quello che si guarda. A volte rimane in vista solo una cresta, dopo un minuto lo sguardo spazia fino al fondovalle e lontano.
















In questo mutevole scenario inizio la discesa con l'intenzione di andare a vedere la particolarità che da il nome al monte, il "foro". L'indicazione sul sasso, "okno",(foro in sloveno) mi indirizza verso il sentiero che costeggiando il bordo della montagna arriva ad incrociare il sentiero che arriva dalla sella del Forato utilizzato dagli sloveni che salgono da Bovec.









Il ritorno sullo stesso sentiero, poi sulla pista fino a Sella Prevala e da qui giù fino al Gilberti.












L'ultimo scatto è per lui, il rifugio, solo, come vorrei che fosse, ma la realtà è un'altra...




4 commenti:

anonymous ha detto...

giovanni writes:il foro e' cio' che rende unica la ciambella ;)ciao flavio

montagnesottosopra ha detto...

Anche i "buchi" possono essere diversamente straordinari. Il Monte Forato ha un " buco" affascinante e unico , mentre Conca Prevala non è altro ormai che un "buco" :D .Bella salita solitaria in un posto tanto caro :up:

lor74cas ha detto...

Bel giro, sei riuscito anche a fare delle foto evitando di calcare la mamo sullo scempio che è stato fatto di questi luoghi.

frivoloamilano ha detto...

@Giovanni e Luca e Lorenzo:mi piace il Forato, è una ciambella che riesce sempre. Gli sbancamenti puoi anche far finta di non vederli con la macchina fotografica, ma purtroppo ci sono e d'estate la cicatrice, perchè questo sembra la pista, è ancora più evidente. Le nebbie che giocavano con me mi hanno dato una mano stendendo un velo pietoso.