Ci sono stati vari tempi del mio andare in Montagna. Il tempo della velocità e quello del passaggio chiave, il tempo dei rifugi e quello delle vette, il tempo delle vie attrezzate e delle ferrate. Questi "tempi" hanno scandito la mia vita, testimoni e compagni di altre vicissitudini e del passare degli anni. Oggi, eccomi qua alle prese con il tempo della consapevolezza, della montagna lenta e delle vie normali. Talvolta però i "vecchi tempi", mentre passo dopo passo percorro il sentiero, si ripresentano, ed io non oppongo resistenza.

Benvenuti, comunque la pensiate, su VIA NORMALE

12 marzo 2008

MONTE ZAIAVOR


La strada sale e i tornanti si impennano sempre più in questo bosco della Val Resia che dona foglie gialle ordinatamente adagiate ai bordi del nastro d’asfalto. Sella Carnizza compare all’improvviso solitaria e silenziosa; non c'è nessuno.Sul sentiero 727 solo il rumore dei passi sul tappeto di foglie della faggeta.


Lentamente, con ritmo cadenzato si sale di quota e si va verso il sole, l'orizzonte si allarga.

Lo sguardo segue le creste e la mente recita i nomi ed ecco Bocchetta Zaiavor.

Bisogna salire ancora le gialle zolle erbose verso la cima e poi tra noi e il cielo più nulla.


Il vento risale i versanti, ci sfiora come tenera carezza. Prende le nostre emozioni e le porta con sè, le custodirà nel suo respiro e ogni volta che soffierà le ritroveremo, immagini indelebili di un mondo altro e perfetto.

2 commenti:

montagnesottosopra ha detto...

ma dove ho già visto questo posto?:)

frivoloamilano ha detto...

.....non so dove...ma di certo non era così solitario, per fortuna!;)