Ci sono stati vari tempi del mio andare in Montagna. Il tempo della velocità e quello del passaggio chiave, il tempo dei rifugi e quello delle vette, il tempo delle vie attrezzate e delle ferrate. Questi "tempi" hanno scandito la mia vita, testimoni e compagni di altre vicissitudini e del passare degli anni. Oggi, eccomi qua alle prese con il tempo della consapevolezza, della montagna lenta e delle vie normali. Talvolta però i "vecchi tempi", mentre passo dopo passo percorro il sentiero, si ripresentano, ed io non oppongo resistenza.

Benvenuti, comunque la pensiate, su VIA NORMALE

8 maggio 2008

SENTIERO ALPINISTICO CERIA-MERLONE

Il fascino del Montasio, delle sue cenge aeree e solitarie, addentrarsi lungamente nel suo cuore, intimorirsi tra i suoi colonnati rocciosi, pensare che per ore saremo soli ed essere consapevoli dell'impegno e del rispetto che la montagna richiede...saremo all'altezza... con questi pensieri nella testa eccoci qui, dunque, Guido ed io, risalire il pendio verso la Cima di Terrarossa; il bivio per il "sentiero" è già arrivato. Dapprima in leggera discesa e poi con breve risalita raggiungiamo Forca de lis Sieris.
Riprendiamo la salita, il percorso si fà più articolato, godiamo appieno del mondo circostante, delle strane "architetture" e dei punti di vista inaspettati che il Montasio ci regala.

Siamo emozionati sulle cenge aeree che avevamo immaginato e che ora percorriamo, gli scorci più segreti ci vengono svelati, scambiamo poche parole,sentiamo rispetto per questi luoghi e per la loro storia, storia di guerra e di alpinismo.

Continuiamo ancora tra anfiteatri assolati che cedono il posto a cenge in ombra, balzi di roccia attrezzati e forcelle, sculture naturali; sono molte ore che camminiamo ma non abbiamo percezione della stanchezza...questo sentiero è meraviglioso....


L'ultimo tratto attrezzato con una scaletta e poi un morbido ghiaione fino alla forcella Lavinal dell' Orso; siamo alla fine. Mentre l'ultima acqua delle borracce rinfresca la gola riarsa le parole ora scorrono come fiumi, come se solo ora fuori dal "santuario" si possa dare corpo alle sensazioni, alle percezioni, alle considerazioni, ai commenti. Così presi dalle nostre riflessioni veniamo accolti da due giovani stambecchi al Passo dgli Scalini.

Da qui in poi solo la benefica e piacevole sensazione di una comoda discesa fino all'altopiano.Il Montasio ci offre l'ultimo spettacolo rosato mentre una cintura di nubi si erge a morbida difesa degli incantati castelli di roccia che uno dopo l'altro si sono a noi disvelati e che restano là in attesa che altri passi consapevoli tornino a calcarli!

3 commenti:

montagnesottosopra ha detto...

Ciao FrivoloamilanoNon c'è che dire, anche tu non scherzi. Le tue parole sono musica per le mie orecchie, sembra veramente di essere lì. E poi.... belle foto Complimenti Luca "Montagne sottosopra"

anonymous ha detto...

Marco writes:

Grazie Frivolo! Hai descritto in modo stupendo le sensazioni che si provano percorrendo quello che anche secondo me è “Il Sentiero”. Meraviglioso.Ciao. Marco "suimonti"

nararit ha detto...

i really like your outdoor life.Amazing topography that never seen in Thailand.i wish i were there some day.