Ci sono stati vari tempi del mio andare in Montagna. Il tempo della velocità e quello del passaggio chiave, il tempo dei rifugi e quello delle vette, il tempo delle vie attrezzate e delle ferrate. Questi "tempi" hanno scandito la mia vita, testimoni e compagni di altre vicissitudini e del passare degli anni. Oggi, eccomi qua alle prese con il tempo della consapevolezza, della montagna lenta e delle vie normali. Talvolta però i "vecchi tempi", mentre passo dopo passo percorro il sentiero, si ripresentano, ed io non oppongo resistenza.

Benvenuti, comunque la pensiate, su VIA NORMALE

13 dicembre 2008

LA NEVICATA

La goccia di condensa scivola sul vetro e si infrange sul telaio della finestra lasciando dietro sé una scia, una fessura sul mondo.
L’uomo guarda fuori. Fiocchetti sottili e radi si aggirano già da un po’. Arrivano da lontano sospinti dal vento del nord.
Non può negarlo, è già la terza o quarta volta che va a vedere. Una specie di frenesia si è impossessata di lui. Come quando era bambino, deve controllare se quei fiocchetti siano rimasti tali o se, ed in cuor suo lo spera, siano diventati i grandi fiocchi di una bella nevicata. L’uomo trascina la poltrona vicino la finestra, si siede.
Con la mano aperta, in un gesto lento, crea una sfera quasi perfetta nell’appannatura, guarda verso la luce giallastra del lampione, i fiocchi sono più consistenti e ogni tanto si arrotolano su se stessi in un turbinio.
Il prato biancheggia, biancheggiano i tetti. Adesso i fiocchi sono larghi e pesanti. Il silenzio è forte, si sente il rumore dei bianchi cristalli che atterrano: paff, paff, paff, paff, uno accanto all’altro si incastrano e si compattano.
Gli angoli scompaiono, ogni cosa si arrotonda, i dislivelli si annullano. Il sonno avanza, le membra si rilassano le immagini scorrono.......un bambino corre felice, la neve scricchiola e canta sotto i suoi piedi, poi, allargando le braccia, prende il volo, non lascia più tracce di sé , è un fiocco tra i fiocchi. Sorvola il paese, sfiora i comignoli e le cime degli alberi, plana sul bianco immacolato mai prima calpestato, davanti a sè un mondo da scoprire, una avventura da inventare, un ricordo da serbare. Gli orsi si svegliano dal letargo e chiamano gli scoiattoli e i cervi e i caprioli, le marmotte fischiano e si rincorrono, il bosco è in festa. E’ un grande girotondo, i picchi tamburellano sui tronchi ed anche il lupo con l’amica volpe sono della partita. Si fanno pupazzi e guerre con palle di neve poi tutti nella tana a mangiare frutti di bosco e le nocciole. I passeri zampettano disegnando meravigliosi ricami. Adesso è tardi, il bambino deve tornare, saluta tutti e riprende a volare. Un paio di giravolte e poi scompare.......
L’uomo ha un brivido, apre gli occhi, l’ultimo bagliore della brace nel camino, è notte inoltrata e fuori c’è una fitta, bella nevicata.


© F.M.

4 commenti:

montagnesottosopra ha detto...

Mentre le mie signore dormono ancora, avvolte dalle braccia di Morfeo, mi alzo accendo il caminetto e di fronte , sul divano mi dedico a sane letture, ma non riesco a concentrarmi e allora accendo il pc per vedere se c'è qualche messaggio. E con sorpresa trovo questo magnifico breve racconto. Non posso non leggerlo tutto tre volte e venire rapito dalle "immaginarie" immagini. Sembra un racconto "frivolo", ma in realtà non è così. Mi lascia una sensazione bellissima. Nella semplicità del sogno di un bambino, tanta sana nostalgia e un ritrovato rispetto per le cose belle della Terra che forse spesso abbiamo perduto.Se avessi un figlio piccolo gli racconterei questa storia........Mandi e buona domenicaLuca

anonymous ha detto...

Dorino. writes:Bella davvero! Queste sono le parole che mi attraggono , che mi tengono stretto nel mondo del web. Questi sono i racconti che prediligo, come prediligo la Montagna Raccontata dalle persone Speciali. Persone che fanno del Web qualche cosa di veramente Prezioso. Mandi,Buine Vite e Buine Mont da Dorino.

frivoloamilano ha detto...

Un racconto breve è una sfida.Mi fa piacere di essere riuscito a trasmettere i sentimenti che ancora oggi, di fronte ad una nevicata e alla neve, provo. Come un bambino appunto e come quando ero bambino. Belli e gratificanti i commenti...potrei montarmi la testa!:happy: :happy: :happy: frivoloamilano

anonymous ha detto...

Angelo writes:

Febbraio 1971 avevo quasi 9 anni ed ero in sala da pranzo con mia mamma, guardavo stupito i primi fiocchi che venivano giù....a quelle latitudini in genere non nevica mai, eppure quella volta per 4 giorni consecutivi la tramontana portò quasi fino al mare lo stupendo velo della dama bianca.Il tuo racconto mi ha fatto riaffiorare ricordi che oramai erano parzialmente nascosti, ma mai spariti del tutto, come la neve vicino al mare.......Continua cosi!