Ci sono stati vari tempi del mio andare in Montagna. Il tempo della velocità e quello del passaggio chiave, il tempo dei rifugi e quello delle vette, il tempo delle vie attrezzate e delle ferrate. Questi "tempi" hanno scandito la mia vita, testimoni e compagni di altre vicissitudini e del passare degli anni. Oggi, eccomi qua alle prese con il tempo della consapevolezza, della montagna lenta e delle vie normali. Talvolta però i "vecchi tempi", mentre passo dopo passo percorro il sentiero, si ripresentano, ed io non oppongo resistenza.

Benvenuti, comunque la pensiate, su VIA NORMALE

31 gennaio 2009

CARSO TRIESTINO

Quando Angelo e Guido arrivano sottocasa l' unica parte di cielo sgombra di nuvole è ad Est e per fortuna questa mattina dobbiamo andare in quella direzione. L'idea di questa camminata l'ha avuta Angelo per unire l'utile (deve acquistare un "windstopper") al dilettevole (ha vissuto a Trieste per diversi anni ed ha nostalgia del Carso e... della jota!).

Il negozio,lungo la strada, apre alle nove. Siamo in anticipo, in tempo per ricevere il benvenuto dalla Bora forte e tesa. Angelo ci chiede conferma sull' efficienza di questa membrana che garantisce protezione ottimale dal vento,. lo rassicuariamo. Trova il modello che lo soddisfa, lo approviamo e si và, ci sono tutte le condizioni per testarlo.

A Grozzana m.492,inserita dal 1981 all'interno del Parco Naturale della Val Rosandra, è necessario mettere guanti e berretto, percorriamo pochi metri d'asfalto e siamo sul sentiero n.3, la Bora ci schiaffeggia, la temperatura è -2° ma in fondo dobbiamo fare solo 200 metri di dislivello. La natura lentamente cancella i segni ormai privi di significato del passato; un cagnetto, sin da Grozzana, ci fa compagnia percorrendo, avanti e indietro, il quadruplo della nostra strada.





Quando il sentiero rimpiana, sulla parte sommitale del Monte Kokos (Cocusso)m.674, la Bora non ha più argini e sferza con tutta la sua potenza. Il termometrino segna -5°. Ci avviamo senza incertezze verso il rifugio Planiska Koca na Kokosi e scopriamo di essere su un tratto della Via Alpina compreso nella tappa che va dal Rifugio Premuda a Matavun (Divaca). All'orizzonte biancheggia il monte Nanos, all'interno del rifugio fuma la scodella di jota accompagnata da Lasko Zlatorog e per concludere non può mancare un pezzo di strudel.







E' ora di tornare. I rami che si agitano ci fanno intendere che fuori non è cambiato nulla, la Bora ci aspetta. In breve siamo al parcheggio.Sulla strada del ritorno, per concludere, facciamo una sosta alla Vedetta di S.Lorenzo, sul ciglione carsico di Basovizza, per fotografare la Val Rosandra.



In auto, Angelo è soddisfatto del test, lo siamo anche noi per questa inedita escursione e si parla di domani e delle previsioni che annunciano neve anche a quote basse. Sarebbe magnifico svegliarsi sotto una fitta, bella nevicata.

2 commenti:

montagnesottosopra ha detto...

Bello il Carso Triestino e bello scorcio sulla Val Rosandra dalla vedetta di S.Lorenzo. Dispiace un pò per il vento freddo ma per una jota e una Lasko si può fare . Così ho scoperto anch'io dov'è il monte Cocusso.Mandi Luca

anonymous ha detto...

Luca l'Alpinauta writes:

un bel sprazzo di sereno avete trovato! come dice un mio amico " se non fa freddo non viene appetito!"mandi