Ci sono stati vari tempi del mio andare in Montagna. Il tempo della velocità e quello del passaggio chiave, il tempo dei rifugi e quello delle vette, il tempo delle vie attrezzate e delle ferrate. Questi "tempi" hanno scandito la mia vita, testimoni e compagni di altre vicissitudini e del passare degli anni. Oggi, eccomi qua alle prese con il tempo della consapevolezza, della montagna lenta e delle vie normali. Talvolta però i "vecchi tempi", mentre passo dopo passo percorro il sentiero, si ripresentano, ed io non oppongo resistenza.

Benvenuti, comunque la pensiate, su VIA NORMALE

1 maggio 2009

SENTIERO NATURALISTICO DEL LANDER

"I Campanili del Lander". Il nome evoca già qualcosa di affascinante e suggestivo e così dopo essermi fatto un'idea leggendo il resoconto e guardando le foto dell' escursione sul blog di Luca "Montagne Sottosopra", sento la necessità di trasformare le sensazioni virtuali in impressioni ed emozioni reali. Così, Angelo ed io, andiamo a percorrere il sentiero 408 che dopo morbidi prati aperti, si intrufola erto nel bosco. Il Troi dal Lander, si insinua in una bella faggeta tra ombra e luce, si ammorbidisce poi e si adagia nella verde radura circondata da abeti, a quota 970 metri, dello "Stali di Beput di Vico"








E' difficile sottrarsi alla silenziosa tranquillità di questa piccola radura. Quando lo facciamo, tra alberi dalle forme strane e diradamenti sulla valle del But, ci conforta l'idea che tra poco raggiungeremo un bel pianoro prativo e "la ciasute di nono cerilo". Gli abeti prendono il sopravvento sulla faggeta, il prato è tappezzato di fiori, una meraviglia.









Lasciamo a malincuore anche questa piccola perla a quota 1150 m. ed in breve, dopo ancora poco dslivello, eccoci al bivacco Lander.





Firmiamo il libro del bivacco e riprendiamo il sentiero che ora sale al margine di una grande erosione dischiudendoci uno scenario completamente diverso, aspro e tormentato. Ecco la Madonnina del Lander ed il pulpito sommitale a circa 1300 m. L'ambiente è affascinante, misterioso e terribile. Piccole frane e qualche masso che cade ci fanno sentire privilegiati testimoni del palpito più segreto della montagna.


















Il cielo si annuvola e si rischiara, forse pioverà , è ora di tornare a valle.

E delle leggende di streghe e dannati che abitano questi boschi e questi dirupi? Forse sono imprigionati negli alberi contorti o all'interno dei pinnacoli erosi, ma qui nel bosco crediamo di aver visto qualcosa..........

Sulla strada del ritorno l'acquazzone arriva ma è un acquazzone appunto e rapidamente svanisce. Per concludere in bellezza Angelo suggerisce di andare a vedere la cascata di Salino. Imbocchiamo la Val d'Incarojo per un' adeguata conclusione.





6 commenti:

montagnesottosopra ha detto...

Mandi Frivolo. Sei stato più fortunato di me con il tempo e le foto sono molto belle. Son contento poi di averti ispirato. Si sono inverite le parti rispetto al Cuar, ma anche stavolta quel filo sottile...........Un caro saluto Luca e Marisa

anonymous ha detto...

Nadia writes:eheheh...anche noi ci siamo ispirati a Luca e Marisa e siamo saliti sul Giaideit! come al solito belle foto Frivolo!!! ciaoo

frivoloamilano ha detto...

....eh si Luca, infatti sono o andato a vedere subito il libro delle firme del bivacco in cerca del vostro passaggio.Vedo che il tuo blog è diventato fonte di ispirazione per molti. Ciao Nadia,sempre in forma, quanto manca all'alba?:):) saluti a tutti, frivoloamilano

anonymous ha detto...

Dorino writes:

Veramente una Bellissima Creatura. Più cresce e più diventa Bella. E' proprio bello e confortevole fermarsi su questo meraviglioso Sentiero del web. Si sentono la Forza dell'Anima e della Passione.Mandi e Buona Montagna da Dorino

Prayerman ha detto...

Un blog veramente interessanti e le fotos splendide!

anonymous ha detto...

Annalisa writes:Salve. Mi chiamo Annalisa Maiorano e sono una giornalista. Sto collaborando alla realizzazione di un libro di favole, ambientato in luoghi reali e visitabili. Per la regione Friuli Venezia Giulia avrei la necessità di sapere se fosse possibile avere la foto dell'abero antropomorfo del sentiero del lander. Logicamente nel libro verrebbero specifificati i crediti.La ringrazio sin da ora per quanto potrà fare.Cordiali salutiAnnalisa (e-mail maiorano_annalisa@yahoo.it)