Ci sono stati vari tempi del mio andare in Montagna. Il tempo della velocità e quello del passaggio chiave, il tempo dei rifugi e quello delle vette, il tempo delle vie attrezzate e delle ferrate. Questi "tempi" hanno scandito la mia vita, testimoni e compagni di altre vicissitudini e del passare degli anni. Oggi, eccomi qua alle prese con il tempo della consapevolezza, della montagna lenta e delle vie normali. Talvolta però i "vecchi tempi", mentre passo dopo passo percorro il sentiero, si ripresentano, ed io non oppongo resistenza.

Benvenuti, comunque la pensiate, su VIA NORMALE

5 luglio 2009

MONTASIO VERSANTE SUD

Partire senza una meta predefinita e ritrovarsi ai Piani del Montasio immersi nell'azzurro e nel sole è una piacevole sensazione tenuto conto delle previsioni per questo fine settimana. Chissà quale misteriosa e inconscia forza ci ha spinti qui. Posto incantevole, penso mentre saliamo al rifugio Di Brazzà. Tutte le volte è così. Sarà il contrasto tra i verdi prati e le bianche rocce, sarà che ovunque volgi lo sguardo c'è uno scorcio che ti affascina, sarà la facilità con la quale incontri gli "abitanti" di queste bancate, sarà la bellezza delle vie alpinistiche o quella delle ferrate, sarà la soddisfazione dei sentieri più semplici. Statene certi però, comunque ci arriverete la prima volta, l'innamoramento è assicurato. Il Montasio sembra voler ricambiare l'amore questo sabato e la pioggia prevista è lontana.







E' stato quasi istintivo prendere a destra una traccia più conosciuta e rassicurante. Un morbido e lungo sentiero, una prateria fiorita che ci solleva fino alla roccia, muraglia di dolomia che emerge da questo mare verde. Uno stambecco ci osserva, sembra farci l'occhiolino ed abbozza un sorriso. Sopra questo gioco di sguardi, il cielo si va scurendo. Continuiamo a salire. A circa 2200 metri di quota, proprio dove inizia il sentiero Ceria-Merlone, facciamo una sosta. Uno stambecco attraversa sicuro la lingua di neve che ostruisce per un tratto il cammino, ci passa accanto, continua la sua discesa. Ed ecco all'improvviso, di colpo, a rompere il silenzio, la pioggia. Una pioggia forte, consistente, gocce grosse. Sotto i cappucci delle giacche impermeabili i nostri sguardi si incrociano, aspettiamo un pò, cerchiamo di capire....ma la prevista pioggia è arrivata. Scendiamo.

















L'intensità della pioggia si riduce, il velo grigio si dirada e come spesso accade il sole torna a fare capolino restituendo profondità alle cose. Grigio e azzurro, di nuovo, si contendono il cielo. Gli stambecchi brucano, si rincorrono e ci accompagnano sino ai limiti del loro regno.














I prati fioriti dei Piani del Montasio, ci voltiamo un'ultima volta indietro, il Re è là, innamorato bizzoso, tenero e dolce, rude e severo, ti accoglie e ti respinge, ..... statene certi però, comunque ci arriverete la prima volta, l'innamoramento è assicurato. [/I]

4 commenti:

anonymous ha detto...

Luca l'Alpinauta writes:foto bellissime

montagnesottosopra ha detto...

Il Montasio e tutto ciò che lo circonda ha sempre il suo fascino e l'innamoramento è assicurato. Belle foto .... e belle parole. Grazie per l'omaggio. Adesso son costretto a rileggermi Kugy per l'ennesima volta.Mandi Luca e Marisa

anonymous ha detto...

Angelo writes:Non c'è che dire è semplicemente stupendo.....il paradiso a portata di mano

anonymous ha detto...

giovanni writes:lo scobemcat e' venuto a salutarti?ciao