Ci sono stati vari tempi del mio andare in Montagna. Il tempo della velocità e quello del passaggio chiave, il tempo dei rifugi e quello delle vette, il tempo delle vie attrezzate e delle ferrate. Questi "tempi" hanno scandito la mia vita, testimoni e compagni di altre vicissitudini e del passare degli anni. Oggi, eccomi qua alle prese con il tempo della consapevolezza, della montagna lenta e delle vie normali. Talvolta però i "vecchi tempi", mentre passo dopo passo percorro il sentiero, si ripresentano, ed io non oppongo resistenza.

Benvenuti, comunque la pensiate, su VIA NORMALE

6 settembre 2009

MONTE SART

Sulla strada della Val Raccolana la corriera sale lenta ed in breve si forma una piccola colonna di auto; la cosa non mi infastidice, salgo lento anch'io per dare tempo a Luca "montagne sottosopra" di raggiungermi. Con una telefonata, poca fa, sorprendendomi piacevolemente, mi ha preannunciato il suo arrivo solitario a Sella Nevea. Non devo attenderlo molto sul piazzale, ci salutiamo in questa mattina fredda e ventosa e lo sguardo va al sole, i suoi raggi arrivano al Rif.Gilberti ma non riescono a giungere fin quaggiù. La cabinovia ci restituisce il primo tepore e poi è il sole che ci scalda. Il rifugio Gilberti è chiuso, "lavori di sistemazione" recita un cartello! Ci avviamo lungo il sentiero che porta alla Sella Bila Pec; qui, un bel vento teso, libero e senza freni ci accoglie; oggi ci terrà compagnia.



La cengia che si diparte dalla Sella, ci introduce nel vasto momdo carsico che caratterizza il Gruppo del Canin. I passi si intrecciano con le parole e dolcemente, senza fatica, talvolta con più attenzione sui nevai residui, giungiamo alla Sella di Grubia. Il vento è sempre forte ed è piacevole sostare un pò all'interno del Bivacco Marussich. Ci sono all'opera dei volontari che lo rimettono a nuovo: pennello e vernice verde.











Riprendiamo il cammino, la gobba del Monte Sart si fa sempre più vicina, il vento continua implacabile. Alla Forchia di Terra Rossa due stambecchi brucano tranquilli e le prime stelle alpine fanno la loro comparsa sui prati ripidi che cominciamo a risalire. Superiamo la gobba ed ecco davanti a noi la cresta larga e frantumata ed i suoi interminabili saliscendi. Poi finalmente la vetta. Continua il nostro "gioco" delle firme sui libri dei rifugi e di vetta e per giocare...ci dimentichiamo di "immortalarci" con l'autoscatto!
















Il cielo si scurisce, iniziamo la discesa. Il vento è meno forte, le stelle alpine sono tutte nostre. Il bivacco Marussich adesso sembra nuovo di zecca, un ultimo sguardo al Monte Sart e Sella Bila Pec ci accoglie di nuovo. La neve nella conca resiste ancora e testimonia le copiose nevicate dell'inverno. L' ultima fotografia è per il Rif.Gilberti da un punto di vista che amorevolmente, con l'aiuto delle rocce, nasconde ciò che non deve essere visto.










L'agriturismo a valle di Sella Nevea ci vede protagonisti dell'ultima "fatica": birra, polenta e frico. Ancora parole in tranquillità e riflessioni su questa bella giornata. Poi i saluti e l'arrivederci anche sui nostri blog.
Il racconto di Luca su questa escursione lo tovate qui

4 commenti:

anonymous ha detto...

giovanni writes:ahh i birbanti che se ne vanno per i monti :-)bello il sart e' una vita che nn ci vadociao

montagnesottosopra ha detto...

Ciao Flavio E' proprio un bel posto il Foran del Muss e il Sart è stato piacevole. Una gran bella giornata raccontata a quattro mani.Il vento a farci compagnia, gli stambecchi a fare i curiosi e le stelle alpine a rallegrare i pensieri. Ma quanto manca ancora a Sella Bila Pec? :lol: :lol: :lol: Ciao

anonymous ha detto...

Luca l'Alpinauta writes:in tandem sul sart!

dexter1986 ha detto...

non conoscevo questo monte!!! da quelle parti ci son stato un mesetto fa sul monte Canin!!!