Ci sono stati vari tempi del mio andare in Montagna. Il tempo della velocità e quello del passaggio chiave, il tempo dei rifugi e quello delle vette, il tempo delle vie attrezzate e delle ferrate. Questi "tempi" hanno scandito la mia vita, testimoni e compagni di altre vicissitudini e del passare degli anni. Oggi, eccomi qua alle prese con il tempo della consapevolezza, della montagna lenta e delle vie normali. Talvolta però i "vecchi tempi", mentre passo dopo passo percorro il sentiero, si ripresentano, ed io non oppongo resistenza.

Benvenuti, comunque la pensiate, su VIA NORMALE

26 luglio 2010

SPIZ DE SOFORCELA...disavventura in elicottero!

"...se io avessi previsto tutto questo..." Potrei cominciare così il racconto di questo primo giorno di vacanza iniziato con una facile e semplice escursione e conclusosi con l'intervento del Soccorso Alpino. Ma veniamo ai fatti.
25 Luglio, domenica ( e chi se la scorda questa data), Marisa ed io decidiamo di farci un giretto senza pretese. Il tempo non è granchè, da Alba di Canazei saliamo con la funivia al Ciampac e da lì, per comodo sentiero saliamo allo Spiz de Soforcela, un punta sormontata da una croce che si alza vicino alla Creipa Negra. Il versante dello "Spiz" che guarda la valle precipita ripido ma il sentiero che si percorre per raggiungerlo si snoda su una verde e morbida prateria. La traccia da seguire è un solco marrone. In poco più di un'ora siamo in vetta a goderci il panorama.















Dalla cima dello Spiz di Soforcela, decidiamo di proseguire verso il Col Pelous. Dico a Marisa:"in pratica si prosegue su dossi erbosi, il più alto dei quali è il nostro Colle e poi, sulla destra, si trova la deviazione che scende nel bosco fino a Canazei e poi ad Alba". Continua così la camminata sui prati e su esile traccia. Dalla cima del Col Pelous si distnguono bene adesso lo Spiz de Soforcela e la Crepa Neigra. Ci godiamo ancora un pò lo scenario e la solitudine prima di proseguire.




E' ora di trovare la deviazione che scende nel bosco. Proseguiamo ancora oltre il Colle sempre sulla dorsale che si abbassa,si abbassa e ci allontana sempre più da Canazei. Quando la dorsale finisce, scendiamo un ripido prato e poi ci infiliamo nel bosco per scendere a valle. Seguiamo quello che sembra una sentierino ma in realtà è una traccia di animali e per seguirla scendiamo ancora ma in un bosco diventato ripido ed intricato. Ci voltiamo indietro, per un attimo pensiamo di risalire, ma dove? A destra, a sinistra, dritti? "Marisa, dobbiamo scendere, dobbiamo arrivare a valle, dai che si sente il rumore delle auto, ecco in quella direzione mi sembra meno intricato".Questo è quello che dico ma Marisa comincia ad essere preoccupata, lo sono anch'io ed in cuor nostro speriamo di non trovarci di fronte ad un cambio di orografia. Dalla finestra dell'appartamento di Alba ho visto che il bosco degrada fino alla stada, anche se ripido non ci sono salti rocciosi... La speranza dura poco, siamo all'imbocco di una canalone che ha già risucchiato tronchi, sassi e piccole frane. Scendo pochi metri al suo interno fin dove c'è un piccolo piano, per vedere quello che c'è oltre e che non avrei voluto vedere: un salto roccioso di un centinaio di metri. Non si passa. Inutile continuare, ci siamo già messi in un bel guaio. Non si scende e non si sale. Risalgo i pochi metri, raggiungo Marisa e ci sistemiamo in un piccolo spiazzetto a sinistra del canalone. Da qui vediamo i tetti delle case di Fontanazzo di Sopra, le auto, la strada e noi siamo qui!
Non ci resta che fare una chiamata di soccorso al 118. Sono le due del pomeriggio.



Lascio il mio numero di cellulare e poco dopo vengo richiamato dal Soccorso Alpino di Canazei. Mi chedono alcuni dati sulla nostra posizione, cosa vedo e quale è la quota alla quale siamo fermi, se siamo nel bosco fitto o se abbiamo la vista libera. Riesco a dare tutti questi elementi, sono importanti perche adesso loro devono trovarci e sono io che dovrò guidarli. Siamo d'accordo che quando sentirò il rumore dell'elicottero dovrò richiamarli. Poco dopo, inquivocabile il rumore dell'elicottero. Lo vediamo che passa all'orizzonte in direzione di Pozza e scompare. Faccio la chiamata:"vi sento alla mia sinistra ma non vi vedo, dovete risalire la valle verso Canazei".Risposta: "va bene adesso risaliamo lentamente mi puoi ripetere la quota?", rispondo:"si, l'altimetro segna 1890 metri, ecco vi vedo, più avanti, avanzate ancora, ecco siete sul nostro orizzonte". L'elicottero giallo è davanti a noi distante poco più di 50 metri: "vi abbiamo visti, veniamo a prendervi".
Il rumore delle pale è assordante, il soccorritore ci imbraga e assieme a lui veniamo issati dal verricello. Un breve volo fino a Campitello, sospesi nel vuoto e atterraggio morbido su un prato pieno di curiosi. Infine un passaggio su un mezzo del Soccorso Alpino fino ad Alba e alle tre del pomeriggio la disavventura si conclude.
Quante volte sono tornato indietro perchè non ero sicuro del sentiero, quante volte ho evitato di trovarmi in situazioni critiche, in oltre trent'anni tante e tante volte, ed è per questo che dopo quasi tre settimane ancora non riesco a capacitarmi che sia capitato.
Però proprio per questo l'ho voluto raccontare. Per me, per metabolizzare e per chi legge, perchè a volte, inspiegabilmente, sottovalutiamo le situazioni o sopravvalutiamo noi stessi ed inevitablmente ne paghiamo le conseguenze.

Dopo questa prima giornata infausta però, la vacanza è proseguita nel migliore dei modi e pertanto, dopo la "disavventura", nei prossimi post, vi racconterò delle "avventure".




10 commenti:

montagnesottosopra ha detto...

Caro Flavio e cara Marisa tutto questo può succedere , specie quando si è tranquillamente impegnati in una facile escursione. In ogni caso avete fatto la cosa migliore e con calma gestito la situazione. Questo è un esempio che dimostra che tutti possono sbagliare ma che anche in questi casi l'esperienza serve eccome. Un abbraccio Luca e Marisa :) :)

anonymous ha detto...

Trekker (montagneluminose) writes:Scusa ma mi sono dimenticato di firmare il precedente commento.Saluti.Trekker.

anonymous ha detto...

Anonimo writes:Caspita! Una disavventura vera e propria. Anche a me è capitato di smarrire la via, soprattutto nei rientri, pensando di essere "furbo" e di imboccare scorciatoie che inevitabilmente mi hanno portato a raddoppiare il tempo della discesa. La cosa terribile è quando ti perdi in un bosco; anche se hai carta e bussola, difficilmente la stanchezza ti consente di fare il punto. Ma devo dire che, bene o male, sono sempre riuscito a tornare a valle (a volte con la frontale). Per fortuna ci sono gli amici del Soccorso Alpino che con la loro competenza riescono a risolvere questi inconvenienti.Adesso aspettiamo di leggere i resoconti delle escursioni più fortunate.Mandi.

lor74cas ha detto...

Purtroppo può accadere, l'importante è uscirne. Non fartene una colpa, sbagliamo tutti, spero che le escursioni seguenti vi risollevino il morale.

frivoloamilano ha detto...

Lorenzo: ...il peggio che ci poteva capitare e accaduto il primo giorno, dopo, ....solo la pioggia!Trekker: gli amici del Soccorso Alpino...mi sono sentito un cretino per aver messo in moto la macchina dei soccorsi per una sbadataggine. Loro però non ti fanno pesare nulla, anzi. Le esperienze negative servono per migliorarci.ciao

anonymous ha detto...

Luca l'Alpinauta writes:coraggio dai, fin che si è tutti interi!io avrei avuto più paura dell'espressione di Marisa!!!!

frivoloamilano ha detto...

Ciao Luca...ti assicuro che quello che aveva da dirmi in quel momento me lo ha spalmato per tutto il resto della vacanza :ko:

anonymous ha detto...

Nadia writes:ahahah...grande Marisa!! me la immagino!!Wow...mi sono trovata in un paio di situazioni comico-tragiche in cui ho avuto davvero il terrore di chiamare i soccorsi....terrore più per quello che mi avrebbero detto dopo amici e parenti!!!....per fortuna o di rif o di raf ne sono venuta fuori! La tua esperienza sarà d'esempio a tutti noi!!! Un abbraccione ad entrambi!!! spero di rivedervi presto!!!

Unknown ha detto...

E magari non t'han fatto nemmeno pagare il soccorso per sta bravata

Unknown ha detto...

E magari non t'han fatto nemmeno pagare il soccorso per sta bravata