Ci sono stati vari tempi del mio andare in Montagna. Il tempo della velocità e quello del passaggio chiave, il tempo dei rifugi e quello delle vette, il tempo delle vie attrezzate e delle ferrate. Questi "tempi" hanno scandito la mia vita, testimoni e compagni di altre vicissitudini e del passare degli anni. Oggi, eccomi qua alle prese con il tempo della consapevolezza, della montagna lenta e delle vie normali. Talvolta però i "vecchi tempi", mentre passo dopo passo percorro il sentiero, si ripresentano, ed io non oppongo resistenza.

Benvenuti, comunque la pensiate, su VIA NORMALE

26 febbraio 2011

MONTE MATAJUR

Da lontano il Matajur non sembra carico di neve ma quando il fondo della strada che porta al Rif.Pelizzo comincia a coprirsi di neve ghiacciata, nonostante le gomme termiche, preferico non rischiare, torno indietro e mi avvio sul sentiero che parte da Montemaggiore. Il cielo è azzurro, l'aria quieta, la neve si alterna a tratti puliti; nella valletta che precede la malga Gosgnach ce n'è di più ma è compatta e non crea problemi. Posso salire tranquillo e lasciare che la mente si liberi. Mi serve anche a questo essere qui, sui monti. La posizione assolata della malga ed il panorama verso le valli sono un invito alla sosta ed io non mi sottraggo.







Il sentiero da questo punto risale la dorsale ed il vento, temuto compagno di viaggio, si presenta autorevole ed impetuoso. Soffia teso e sferzante, trovo un pò di tregua solo al riparo di qualche manufatto lungo il percorso. Quando scatto le foto, i bastoncini appesi ai polsi, se ne vanno in posizione orizzontale. Al rifugio Dom Na Matajure mi fermo volentieri, sono infreddolito e mi scaldo con un pò di thè bollente.












Sono di nuovo nel vento per l'ultimo tratto e quando arrivo in cima mi salutano quattro "eroici" giovani sloveni. Sono seduti sui gradini della Chiesetta, pranzano all'aria aperta! Io scatto un pò di foto e poi mi rintano dentro, al riparo.







Arriva il momento di tornare indietro, la discesa è veloce, voglio togliermi al più presto dalle grinfie della Bora e ritrovare il versante riparato, la terra sotto i piedi, lì dove inizia e finisce il sentiero.





6 commenti:

montagnesottosopra ha detto...

Matajur, montagna cara, ancora una volta sa che ritornerai ......:)

anonymous ha detto...

giovanni writes:penso al vento e quante emozioni ci ruba e le trasporta altrove, chissa' dove...

lor74cas ha detto...

Poco oltre confine in Slovenia una tabella segnava 144 Km/h non era l'autovelox, era l'anemometro!

frivoloamilano ha detto...

Originally posted by luca_63:Luca # 4. March 2011, 22:09
Matajur, montagna cara, ancora una volta sa che ritornerai ......
Certo Luca...ma questa volta voleva mandarmi via con la forza :D
Originally posted by anonymous:giovanni writes:penso al vento e quante emozioni ci ruba e le trasporta altrove, chissa' dove...
ti rispondo citandomi:"il vento risale i versanti, ci sfiora come tenera carezza. Prende le nostre emozioni e le porta con sè, le custodirà nel suo respiro e ogni volta che soffierà le ritroveremo, immagini indelebili di un mondo altro e perfetto." dal post del 12.3.2008 - M.Zaiavor.
Devo aggiungere che questa volta più che carezze erano sberle! Ciao Giovanni
Originally posted by lor74cas:Lorenzo # 9. March 2011, 09:40
Poco oltre confine in Slovenia una tabella segnava 144 Km/h non era l'autovelox, era l'anemometro!
Sono state tante volte sul Matajur ed il vento è quasi sempre presente ma così violento non lo avevo mai sperimentato
:ko:

anonymous ha detto...

Nadia writes:aaah...il Matajur!!!!......è sempre il Matajur.....bello,panoramico e magico per le foto che si riesce a fare dalle sue pendici e vetta.Un posticino dove si torna sempre volentieri, in tutte le stagioni............possibilmente senza sberle ventose!!!! ;)

frivoloamilano ha detto...

Originally posted by anonymous:Nadia writes:aaah...il Matajur!!!!......è sempre il Matajur.....bello,panoramico e magico per le foto che si riesce a fare dalle sue pendici e vetta.Un posticino dove si torna sempre volentieri, in tutte le stagioni............possibilmente senza sberle ventose!!!! ;)Ci sono due o tre montagne dove torno sempre volentieri e non mi annoio mai. Il Matajur è una di queste...e non ci ho mai trovato condizioni identiche, anche questa volta!ciao Nadia a presto. ;)