Ci sono stati vari tempi del mio andare in Montagna. Il tempo della velocità e quello del passaggio chiave, il tempo dei rifugi e quello delle vette, il tempo delle vie attrezzate e delle ferrate. Questi "tempi" hanno scandito la mia vita, testimoni e compagni di altre vicissitudini e del passare degli anni. Oggi, eccomi qua alle prese con il tempo della consapevolezza, della montagna lenta e delle vie normali. Talvolta però i "vecchi tempi", mentre passo dopo passo percorro il sentiero, si ripresentano, ed io non oppongo resistenza.

Benvenuti, comunque la pensiate, su VIA NORMALE

12 novembre 2011

MONTE PAULARO

Da Cleulis, sulla sterrata che risale la "foresta Pramosio", la guida è lenta e attenta. Man mano che saliamo, la temperatura diminuisce, il sensore lo rileva inseorabilmente e sul piazzale antistante la Casera Pramosio, a quota 1521 m., impietoso sancisce -1° alle ore 10.00. Il vento, forte e teso, spazza la prateria e non riusciamo a capire come mai, quella cosa, quella nuvola, rimanga lì, ferma e compatta come un batuffolo di ovatta e non si sfilacci e dissolva sotto le sferzate. Ce lo chediamo ancora mentre ci muoviamo sul sentiero 404 e puntiamo velocemente a svoltare sull'altro versante.






Tutt'altro clima adesso sul lato meridionale delle Crete del Mezzodì, calma di vento e tepore del sole ci rinfrancano nella salita dolce e sicura. Più in alto il terreno si allarga e come è naturale il vento si riprende il dominio del territorio. E' meno impetuoso o forse noi lo percepiamo così perchè "distratti" dai nuovi scorci che si presentano.







Il sentiero si abbassa deciso, passa vicino al bordo fragile di una grande frana, giunge ad una sella e risale, inizialmente ripido, il versante nord del Monte Paularo, poco dopo si addolcisce nell' ombra fredda. Il Monte Dimon illuminato dal sole e la dorsale che lo unisce al nostro sentiero ci preannunciano l'orografia. Poco oltre infatti ecco la piccola conca che custodisce il laghetto Dimon. Ci godiamo per un pò l'incanto di questo posto, poi prendiamo a destra e risaliamo gli ultimi metri fino alla vetta.







Ah che spettacolo, si dovrebbe restare qui estasiati e perdere la cognizione del tempo, cullarsi nel saliscendi delle cime che si stendono all'orizzonte e tutt'intorno come una magnifica corona e fare il gioco più bello che è quello di riconoscerle e quando ci si riesce, nominarle a voce alta. Per pochi minuti lo facciamo: Il Coglians, La Creta di Collina, Gamspiz, Creta di Tiamu, Avostanis e poi Creta di Aip, Zermula e ancora Montasio, Jof Fuart e in fondo il Mangart e l'inseparabile Jalovec e ancora più in là i ghiacciai austriaci e ancora e ancora.





Il vento impietoso ci spinge a scendere, a ritrovare le quote più basse e mentre percorriamo il sentiero ci ripromettiamo di tornarci sul Monte Paularo, per perderci a lungo nel "gioco delle cime", tra le fioriture e l'aria calma della bella stagione.





7 commenti:

montagnesottosopra ha detto...

Piacevolmente leggo il vs. racconto. Sul Paularo non posso che confermare , la stessa voglia di nomimare le cime, la stessa sensazione di essere in un posto che semplicemente è tutti i posti...:) alla nuvola c'è una spiegazione: prendila come se fosse il ricordo di questa escursione, non c'è vento che possa spazzarla via :) Ciao

frivoloamilano ha detto...

@Luca:poco più di un mese fa, con il tuo post sul Paularo, ci hai stuzzicato e siamo andati a verificare di persona concludendo che ne valeva la pena. Escursione bella, semplice e rilassante anche se nel nostro caso il vento ci ha fatto i dispettucci.Quella nuvola è già entrata nell'album. ;) ciao

anonymous ha detto...

giovanni writes:chissà quanto dura sta pacchia di belle gg. il weekend ne promette un'altra e allora vi auguro un'altra bella gg come sul paularo. ciao Flavio e Marisa!

frivoloamilano ha detto...

@Giovanni:veramente un bel periodo ma noi questo w.e. forse ci riposiamo, dipende dalla :queen: Peccato, volevo portarla in cerca della galaverna...ciao. ;)

anonymous ha detto...

Luca l Alpinauta writes:posto che amo particolarmente, una delle primissima gite invernali che ho fatto

anonymous ha detto...

Nadia writes:Quoto Giovanni.....il meteo ci ha concesso giornate da urlo!!!! bisogna approfittarne il più possibile!!! Dì a Marisa che c'è tempo per il riposo nelle brutte giornate invernali!!! un abbraccio ad entrambi....in attesa della cena!!!

frivoloamilano ha detto...

@Alpinauti:un bel posto davvero anche se quando ci siamo incamminati non credavamo che ne avremmo serbato un bel ricordo.Nadia, io ci provo a scuotere Marisa ma hai presente una marmottina nella tana...lei è così la mattina, difficilissimo tirarla giù dal letto...ma anche questo fine settimana sarà bello :whistle: e io ci provo.ciao, a presto ;)