Ci sono stati vari tempi del mio andare in Montagna. Il tempo della velocità e quello del passaggio chiave, il tempo dei rifugi e quello delle vette, il tempo delle vie attrezzate e delle ferrate. Questi "tempi" hanno scandito la mia vita, testimoni e compagni di altre vicissitudini e del passare degli anni. Oggi, eccomi qua alle prese con il tempo della consapevolezza, della montagna lenta e delle vie normali. Talvolta però i "vecchi tempi", mentre passo dopo passo percorro il sentiero, si ripresentano, ed io non oppongo resistenza.

Benvenuti, comunque la pensiate, su VIA NORMALE

25 giugno 2012

CIMA AVOSTANIS

"Quanto è bella la foresta di Pramosio", è impossibile non dirlo. Fitta, ombrosa, silenziosa che ti sembra di profanarla non percorrendo a piedi la forestale che sale fino a casera Pramosio Bassa. Dalla casera partono vari sentieri ma il più frequentato è quello che arriva senza difficoltà al laghetto di Avostanis. Una meta facile ed appagante, un altro bel luogo dove la Natura offre il meglio di sè. Intanto in cielo le nuvole si assembrano, si compattano, minacciano il sole che cerca di eluderle e noi sotto questo cielo ci preoccupiamo e ci tranquillizziamo con la stessa sua volubilità.








Il sentiero 402 sfiora Casera Pramosio Alta e risale con pendenza costante. Rade svolte ci fanno guadagnare quota, il punto di vista si allarga, l'orizzonte non è sgombro ma egualmente vasto. La Creta di Timau ci appare da una nuova prospettiva sull'ultimo tratto. Si sale a vista senza percorso predefinito ed infine ecco la croce di vetta, di legno, grigia come il cielo. Peccato, un vero peccato questo tempo scuro che ci impedisce di ammirare a tutto tondo le montagne che ci circondano, anzi sembra volerci scacciare dalla cima. Le foto di vetta, la firma sul libro e ci affrettiamo a ridiscendere.














L'azzurro sembra prendere forza, decidiamo di fare il nostro piccolo anello scendendo alla selletta che unisce la Cima Avostanis alla Creta di Timau e da qui, con una breve risalita, raggiungiamo la sella più ampia che guarda verso il laghetto. Ci provo a suggerire a Marisa una deviazione verso destra... ma il suo sguardo è più scuro delle nuvole che di nuovo si ammassano. La discesa dunque verso la malga ed il piacevole avvicinamento...









...al "carnico ristoro".

5 commenti:

montagnesottosopra ha detto...

Bene Frivoli, un bel giretto. la vista dalla sella sul lago Avostanis è davvero un classico per tutti........ come il frico di malga Pramosio :D :D :D .Ciao, a presto Luca e Marisa sempre sottosopra

anonymous ha detto...

giovanni writes:bello, hai saputo dare un tocco diverso all'avostanis con le foto proposte!e complimenti per il frico con sto caldo :-D

anonymous ha detto...

Nadia writes:ahhahah...."Ci provo a suggerire a Marisa una deviazione verso destra.."....m'immagino lo sguardo!!beh,si prova..un'ottima scusa per riportare qui Marisa e salire sulla Creta di Timau..seppiù che non ci siate gia stati assieme! ;oDPeccato per il cielo che si è un po' guastato...però son belli i giochi di luci e ombre!!!Ciao ad entrambi!!

lor74cas ha detto...

Che invidia la foto con il giubettino di questi giorni :faint:

frivoloamilano ha detto...

@ Luca, Giovanni, Nadia, LorenzoUna escursione classica con classica sosta. Sull'Avostanis non ci eravavo mai stati, sulla Creta di Timau invece si ma quando si è da quelle parti la tentazione di fare il bis è forte... Lontano dalla calura della "bassa" si stava proprio bene e ci stava bene anche il frico nell'affollatissima malga Pramosio, all'interno, senza windstopper però! ;) ;)