Ci sono stati vari tempi del mio andare in Montagna. Il tempo della velocità e quello del passaggio chiave, il tempo dei rifugi e quello delle vette, il tempo delle vie attrezzate e delle ferrate. Questi "tempi" hanno scandito la mia vita, testimoni e compagni di altre vicissitudini e del passare degli anni. Oggi, eccomi qua alle prese con il tempo della consapevolezza, della montagna lenta e delle vie normali. Talvolta però i "vecchi tempi", mentre passo dopo passo percorro il sentiero, si ripresentano, ed io non oppongo resistenza.

Benvenuti, comunque la pensiate, su VIA NORMALE

25 agosto 2012

SENTIERO ALPINISTICO CERIA-MERLONE

Quando siamo partiti dai Piani del Montasio Luca ed io, lo ammetto, dentro di me non ero sicuro che saremmo riusciti. Il tempo non era promettente e l'umidità già dopo i primi minuti ci ha imbevuti come spugne. Luca reagisce meglio a queste condizioni ma io le patisco. Di solito mi ci vuole un pò prima di rompere il fiato e trovare il ritmo ma se già adesso devo stringere i denti immagino dopo cosa sarà. Ho la mia tecnica per uscire da queste "crisi", passo dopo passo ripeto il mio mantra: uno, due, tre, quattro... avanti fino a trenta e poi ricomincio. Quando ho visto la pietra triangolare con la scrittta Ceria-Merlone ho tirato un sospiro di sollievo. Il sentiero si è appianato, il vento mi ha rinfrescato, ogni cosa è tornata al suo posto. L'arrivo a Forca de Lis Sieris è stato il toccasana finale. Alla Forca è impossibile restare indifferenti; lo scenario che ci viene offerto è solo l'anticipo di quello che ci verrà riservato in questa lunga traversata. Da qui, il primo spettacolare punto di vista sul Jof Fuart, il Grande Nabois, e le Cime Castrein. Il vento ha sgombrato il cielo, i colonnati grigi si stagliano nell'azzurro, le pesanti sensazioni di un paio di ore fa sono svanite.















Il ghiaione si incunea tra le rocce, poi arrivano i primi tratti attrezzati. Bancate e pinnacoli, placche compatte e colpi d'occhio, le prime cenge aeree. Sull'anticima de Foronon del Buinz, lo "smile" dell'ometto di vetta è la giusta rappresentazione del nostro stato d'animo.
















Riprendiamo il cammino, siamo tranquilli, il cielo è sempre azzurro, nessuna minaccia di temporali e dunque non dobbiamo correre, ce lo vogliamo proprio godere questo "sentiero". Ogni tanto scambiamo qualche parola, solo conferme della grandiosità dell'itinerario. Il sentiero Ceria-Merlone, che prima passava pochi metri sotto la vetta del Foronon del Buinz, adesso porta direttamente in cima. Il motivo è l'installazione di un nuovissimo bivacco che sarà inaugurato in Settembre e dedicato all'alpinista Luca Vuerich












La sosta sulla vetta del Foronon del Buinz è lunga ma ad un certo punto bisogna decidersi, la strada è ancora tanta e quindi riprendiamo il percorso. Si scende per circa 200 metri fino alla sella Buinz, si aggira il Modeon del Buinz, poi si transita alla Forca de la Val, si risale verso Cima della Puartate su cenge aeree e sempre più sottili, in un ambiente severo ed esigente. Siamo concentrati su ogni singolo passo. Si attraversa un ghiaione pensile, una stretta cengia erbosa, ancora tratti attrezzati, le rocce sommitali di Punta Plagnis e finalmente si arriva alla Forcella del Cregendul a 2340 metri. Siamo ormai alla parte finale, qualche sintomo di stanchezza si manifesta ma da qui bisogna "solo" scendere alla forcella Lavinal dell'Orso.



































Le attrezzature del versante nord di Punta Plagnis richiedono ancora attenzione e solo sul ghiaione che ci deposita alla forcella, la tensione si allenta. Una stetta di mano, l'ultimo sorso d'acqua poi la "durissima" risalita al Passo degli Scalini e "l'interminabile" ritorno ai Piani del Montasio.









Per Luca una prima, per me una ripetizione, per entrambi memorabile!


8 commenti:

montagnesottosopra ha detto...

Come si era messo all'inizio, non ci speravo più, ma alla fine è andata benissimo. Una prima e una ripetizione come dici tu, saranno un bel ricordo. Solo le mie ginocchia non sono d'accordo e il giorno dopo erano piuttosto arrabbiate :mad: .

frivoloamilano ha detto...

@Luca:In effetti l'inizio, almeno per me, è stato faticoso....masiamo sempre noi gli artefici del nostro destino e di conseguenza dei nostri ricordi. ;)

anonymous ha detto...

Nadia writes:Beh!!! complimentissimi!!! ...ma io sono davvero passata per li??? se dovessi ancora andarci e avessi visto le foto....no no no!! ahahahh devo essere stata abbastanza cotta per non accorgermi di quel sentiero stretto!!!...o facevo finta di non vederlo!!! ;o) guardavo il didietro dell'Alpinauta arrabbiato con me!!!...e abbiam fatto poche foto! grazie per avermici virtualmente riportata!!!A presto!!!

frivoloamilano ha detto...

@Nadia:ma va là, quella volta forse eri alle prime armi, adesso lo faresti con la giusta tranquillità ed esperienza ...da prima!Le foto sono tante, impossibile non scattare a raffica, pensa che quelle del post sono 1/3 di quelle fatte!ciao

lor74cas ha detto...

Nella foto finale non sembrate troppo provati, avete fatto un restauro ad hoc prima dello scatto? :DBel giro complimenti

frivoloamilano ha detto...

@Lorernzo:le ultime energie le abbiamo utilizzate per lo scatto...avresti dovuto vederci dopo al Passo degli Scalini :ko: :ko: ciao

anonymous ha detto...

giovanni writes:http://www.youtube.com/watch?v=UHGTQwTSZn0;)

frivoloamilano ha detto...

@Giovanni::lol: :lol: ...attenti al lupo solitario che va alla "Grande"ciao