Ci sono stati vari tempi del mio andare in Montagna. Il tempo della velocità e quello del passaggio chiave, il tempo dei rifugi e quello delle vette, il tempo delle vie attrezzate e delle ferrate. Questi "tempi" hanno scandito la mia vita, testimoni e compagni di altre vicissitudini e del passare degli anni. Oggi, eccomi qua alle prese con il tempo della consapevolezza, della montagna lenta e delle vie normali. Talvolta però i "vecchi tempi", mentre passo dopo passo percorro il sentiero, si ripresentano, ed io non oppongo resistenza.

Benvenuti, comunque la pensiate, su VIA NORMALE

1 aprile 2008

ALTA VIA N.1

All'Ufficio Turistico di Belluno, dopo 12 giorni di cammino, i volti bruciati dal sole,...le vesciche ai piedi, scriviamo sul registro dell'Alta Via i nostri nomi, mostriamo il libretto con i timbri dei rifugi a testimonianza della nostra integrale percorrenza, ci viene consegnato il "distintivo" ricordo tangibile di una indimenticabile esperienza!
Nel mio intimo è radicata, nitida e chiara, quella meravigliosa sensazione di perfetta armonia che in quei giorni mi ha reso tutt'uno con la montagna. Il ricordo del lungo abbraccio delle guglie e delle forcelle, dei tramonti solitari e spettacolari, del conforto dei rifugi, delle parole sussurrate, della resa e della rinascita, mi accompagnerà per sempre.

7 commenti:

montagnesottosopra ha detto...

Complimenti , una bella impresa , veramente da ricordare per sempre . Più andiamo avanti e più scopro che abbiamo un bel pò di valori in comune . Io ho fatto un bel tratto della traversata carnica saltando però tutti i rifugi gestiti tranne il Marinelli, con tenda e cibo nello zaino . Anche per me la soddisfazione è stata grande quando la nostra piccola impresa è stata pubblicata sulla "rivista del Trekking". Un saluto Luca

anonymous ha detto...

Marco writes:

Complimenti, deve essere stata una impresa indimenticabile. Guardando il percorso mi rendo conto di aver fatto (a rate) buona parte dell'alta via, ma farla senza sosta...VIVENDO la montagna...sarebbe una cosa stupenda.Un salutoMarco

anonymous ha detto...

Alberto writes:Ciaoio vorrei fare l'altavia n.6 dei silenzi quest'estate. Complimenti per la Vostra impresa.totem.este@alice.itAlberto

montagnesottosopra ha detto...

Dopo l'Alta via delle Alpi carniche di qualche anno fa,l'alta via n.6 dei silenzi è sempre stato uno dei miei sogni nel cassetto. Ma il tempo è sempre meno e gli anni sempre di più. resta il fatto che è magnifica.ciao

frivoloamilano ha detto...

Per me la percorrenza di un'alta via, e forse una delle più belle esperienze di montagna. Varie volte ho rimuginato l'idea di percorrere di nuovo proprio l'Alta Via n.1.... ma come dice Luca: il tempo...gli anni! Però, mi sembra che a tal proprosito vada bene la frase del grande alpinista friulano Giusto Gervasutti:"Se mi fosse dato di vivere senza la possibilità di sognare e di lottare per un sogno, bello quanto inutile, sarei un uomo finito"....quindi mai dire mai!grazie per la visita Alberto, l'alta Via dei Silenzi è veramente severa, pochi punti di appoggio, tanti dislivelli. forse questo è il suo fascino.....vero Luca?

montagnesottosopra ha detto...

Si è vero caro Flavio. I sogni son desideri........a volte inutili ma nessuno può impedirci di sognare. a presto

montagnesottosopra ha detto...

alla fine hai visto fabio trekker che cosa si è portato a casa? bravo, lui......"la montagnae e non solo". Penso che per te rivedere quei posti deve averti riempito di piacere. salutoniLuca e Marisa