Ci sono stati vari tempi del mio andare in Montagna. Il tempo della velocità e quello del passaggio chiave, il tempo dei rifugi e quello delle vette, il tempo delle vie attrezzate e delle ferrate. Questi "tempi" hanno scandito la mia vita, testimoni e compagni di altre vicissitudini e del passare degli anni. Oggi, eccomi qua alle prese con il tempo della consapevolezza, della montagna lenta e delle vie normali. Talvolta però i "vecchi tempi", mentre passo dopo passo percorro il sentiero, si ripresentano, ed io non oppongo resistenza.

Benvenuti, comunque la pensiate, su VIA NORMALE

28 settembre 2008

IMPREVISTO MONTE CUARNAN

Questa mattina alle sette squilla il telefono: "ciao sono Guido, ho avuto una notte d'inferno, stò poco bene, mi spiace ma per il "Sentiero del Centenario" dobbiamo rinviare". Qualche parola di conforto,lo saluto, ciao stammi bene.
E adesso? Lo zaino pronto, tutto l'itinerario stampato nella mente, la testa già là.....il Rif.Brunner, il bivacco CAI Gorizia, la forcella del Vallone, le Cime Piccole di Riobianco.
La famiglia dorme tranquilla mentre "un alpinista" è in preda allo sconforto!
In realtà Marisa è sveglia e conscia del mio "dramma" mi propone una soluzione ma, detta lei le condizioni: si parte con calma sul tardi, non si va troppo lontano, scegliamo un itinerario tranquillo. Accetto qualsiasi condizioni pur di andare e così la scelta è fatta: Monte Cuarnan.
Verso le 10,30 siamo a Borgo Iòuf, imbocchiamo il sentiero 715 che con pendenza costante ci porta al Zuc de Cròs. Il cielo è diviso a metà: nuvoloso e grigio ad Est, sereno ad Ovest.







La salita riprende; passiamo accanto ad un originale segnavia e proseguiamo fino all'indicazione del sentiero 716 che in 1 ora e mezza ci porterà in vetta. Attraversiamo la zona denominata "Lis Presis" e ancora continuiamo fino alla sella, ricca di arbusti di rosa canina, da cui inizia la risalita della cresta orientale.










La salita è faticosa e con la scusa del bel panorama e delle foto da scattare facciamo piccole soste.





Nella parte finale la cresta si addolcisce e finalmente siamo in cima.






Il vento si fà sentire e così dopo una breve sosta iniziamo la discesa verso la località denominata "Ors di Cuarnan" da dove, stante la quasi costante presenza di correnti ascensionali, si lanciano gli appassionati di parapendio.










Restiamo affascinati dalle evoluzioni sopra la nostra testa e proviamo un pò di invidia mentre ci avviamo verso la fine del nostro giro.





Il Cuarnan, montagna vicina, facile, sempre in grado di regalarti emozioni e sorprese e di risolvere una domenica......basta una cresta affilata per "sentirsi alpinisti"!



1 commento:

montagnesottosopra ha detto...

Mandi Frivolointanto sono contento per Marisa che ha ripreso il contatto con la montagna . Poi ti dirò che mi sembra un pò la domenica fotocopia della mia. Anch'io con la mia Marisa per motivi improvvisi ho dovuto cambiare programma e la scelta è caduta su un itinerario vicino e breve , il Matajur, ma che secondo me non è un ripiego, anzi mi ha regalato quei momenti pieni di ricordi, che valgono molto. Son pur sempre gradevoli escursioni con panorami molto belli e aiutano a darti quel relax che spesso serve da ricarica. un caro saluto, a presto Luca e Marisa