





Alla Marsinska Planina cambiamo versante ed anche la luce cambia. Il sentiero risale dolcemente il versante occidentale e ci porta ad una conca prativa caratterizzata da un "laghetto" e da alcuni casolari e continuando, ad una insellatura sulla dorsale settentrionale. Da qui non resta altro che il pendio sommitale..."il più duro" ed in breve la cima del Matajur.
















Si stà veramente bene, il sole è caldo ed intorno si intrecciano i "salve", i "mandi", ed i "doberdan". Sfogliamo il libro di vetta e restiamo sorpresi nello scoprire che sul Matajur arrivano Olandesi, Inglesi, Tedeschi.

Si stà così bene che quando propongo: "scendiamo?" Angelo e Guido non mi sembrano convinti!

Con l' aiuto della "rosa dei monti" cerchiamo di individuare tutte le montagne, poi ci avviamo sul sentiero n.736 lungo la cresta di confine che, attraversando rocce affioranti e un bosco di faggi, ci porterà al Rifugio Pelizzo.








Per Angelo, dopo i 300 metri di dislivello di oggi, c'è un solo inevitabile futuro: 600 m.! Per noi un solo obiettivo: trovare un'escursione "illegale" che non richieda la lampada frontale!
2 commenti:
è sempre bello il Matajur , 300mt di stupendi panorami. Dopo Alboino, Napoleone e Rommel anche Frivoloamilano è passato di qua. Lo dicevo io che il Matajur ha il suo nonsoche."legale o illegale" che siaPer me è sempre casa mia. Ciao Luca
Silenzi d'Alpe writes:
L'unica possibilità "legale" consiste nello svegliarsi un'ora prima ... rallegrandosi del fatto di non essere in Svezia !ciao a presto sui ns Blog Silenzi d'Alpe
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