Ci sono stati vari tempi del mio andare in Montagna. Il tempo della velocità e quello del passaggio chiave, il tempo dei rifugi e quello delle vette, il tempo delle vie attrezzate e delle ferrate. Questi "tempi" hanno scandito la mia vita, testimoni e compagni di altre vicissitudini e del passare degli anni. Oggi, eccomi qua alle prese con il tempo della consapevolezza, della montagna lenta e delle vie normali. Talvolta però i "vecchi tempi", mentre passo dopo passo percorro il sentiero, si ripresentano, ed io non oppongo resistenza.

Benvenuti, comunque la pensiate, su VIA NORMALE

25 ottobre 2008

MATAJUR, ULTIMA SALITA ....."LEGALE"

Oggi, assieme a Guido e Angelo, che è un bel po' che non cammina in montagna, facciamo un'escursione tranquilla e panoramica, l'ultima escursione con l'ora legale. Domani infatti o meglio questa notte, sposteremo le lancette indietro di un'ora e le giornate...saranno più "corte", verrà buio prima. Da domani, il raggio d'azione in montagna dovrà accorciarsi e regolarsi su questo ritorno al ritmo naturale del levare e calare del sole. Il Matajur (Prealpi Giulie), da subito ci offre le suggestioni del controluce e degli orizzonti velati dell' Est mentre in leggera pendenza percorriamo il sentiero che ci porta alla Marsinska Planina.






Alla Marsinska Planina cambiamo versante ed anche la luce cambia. Il sentiero risale dolcemente il versante occidentale e ci porta ad una conca prativa caratterizzata da un "laghetto" e da alcuni casolari e continuando, ad una insellatura sulla dorsale settentrionale. Da qui non resta altro che il pendio sommitale..."il più duro" ed in breve la cima del Matajur.















Si stà veramente bene, il sole è caldo ed intorno si intrecciano i "salve", i "mandi", ed i "doberdan". Sfogliamo il libro di vetta e restiamo sorpresi nello scoprire che sul Matajur arrivano Olandesi, Inglesi, Tedeschi.
Si stà così bene che quando propongo: "scendiamo?" Angelo e Guido non mi sembrano convinti!

Con l' aiuto della "rosa dei monti" cerchiamo di individuare tutte le montagne, poi ci avviamo sul sentiero n.736 lungo la cresta di confine che, attraversando rocce affioranti e un bosco di faggi, ci porterà al Rifugio Pelizzo.








Per Angelo, dopo i 300 metri di dislivello di oggi, c'è un solo inevitabile futuro: 600 m.! Per noi un solo obiettivo: trovare un'escursione "illegale" che non richieda la lampada frontale!




2 commenti:

montagnesottosopra ha detto...

è sempre bello il Matajur , 300mt di stupendi panorami. Dopo Alboino, Napoleone e Rommel anche Frivoloamilano è passato di qua. Lo dicevo io che il Matajur ha il suo nonsoche."legale o illegale" che siaPer me è sempre casa mia. Ciao Luca

anonymous ha detto...

Silenzi d'Alpe writes:

L'unica possibilità "legale" consiste nello svegliarsi un'ora prima ... rallegrandosi del fatto di non essere in Svezia !ciao a presto sui ns Blog Silenzi d'Alpe