Quando arrivo all’altopiano il cielo è una lastra di piombo, così basso e vicino che posso toccarlo con la mano.
Sono tante le tonalità del grigio e te ne accorgi solo in queste circostanze, quando scruti lo strano soffitto alla disperata ricerca di una crepa, di uno strappo che ti faccia intravedere l’azzurro.
Questo è il quadro a quota 1500 mentre in “solitaria” mi avvio tra goccioline d’umidità e sfilacci di coperta plumbea che ogni tanto toccano terra.
Mi piace talvolta andare da solo a camminare, una specie di terapia introspettiva, “solo” con i miei pensieri, “solo” con i ritmi e le soste che il mio corpo richiede, “solo” con la montagna.
Il rifugio Zarzab Id si materializza all’improvviso, nel locale invernale controllo l’altimetro: m1660, sorseggio thè bollente e ripenso alle previsioni che hanno sentenziato : ”nubi nelle valli sole sui rilievi” e dunque prima o poi emergerò da questo mare.
Questo è quello che spero quando riprendo la salita.
Un’indicazione sbiadita indirizza verso Redground’s Peak e la mulattiera che con svolte regolari prende quota tra affioramenti rocciosi.
Redground’s Peak è una cima poco frequentata del Mount Asio Group.
Molti si sono avventurati ma pochi sono riusciti a giungere in vetta, non tanto per le difficoltà del percorso ma soprattutto, così raccontano, per l’incontro con lo Scobemcat mitico animale guardiano di questa montagna.
Ho superato da poco i 2000 metri e come speravo lo scenario sta per cambiare.
La luce che filtra lo preannuncia, il grigio è meno compatto e l’azzurro si insinua, ancora un tornantino sull’esile sentiero ed eccomi proprio sulla linea di confine tra la cappa di nuvole e il cielo azzurro.
Il sole mi investe con violenza. E’ come un flash e quando le pupille si adattano alla nuova luminosità lo vedo, due o tre metri davanti a me che mi sbarra la strada:lo Scobemcat.
Non so cosa fare, indietreggiare, spostarmi di lato, ai miei piedi un mare di nuvole e sulla testa un mare d’azzurro, di fronte a me “lui”.
E’ un animale possente con corna poderose e se “carica” ? Nella testa si affollano mille pensieri, allora è vero, esiste e si dirige verso di me!
Lo Scobemcat adesso mi annusa, io sono fermo ed immobile, non l’ho deciso, il cervello non ha dato il comando, ma la mia mano si muove, si tende verso il muso e lo accarezza.
Ritraggo la mano ma incredibilmente lo Scobemcat viene a cercarla, vuole essere accarezzato, poi si gira e si avvia voltandosi verso me come se volesse invitarmi a seguirlo ed io lo faccio.
Raggiungiamo insieme i 2420 metri del piccolo spiazzo sommitale della Redground’s Peak .
Viene ancora a cercare la mia mano per un’ultima carezza, poi, schizzando tra le rocce, padrone assoluto delle terre alte, lo Scobemcat scompare alla mia vista.
Il sole brilla alto nel cielo, il mare di nubi si è dissolto, un gracchio dopo un lungo volteggio plana vicino; tendo la mano con un po’ di briciole, viene a beccarle senza timore.
© F.M.
P.S. inglese minimo e anagrammi vi aiuteranno ad individuare la location ed il mitico animale!
L' Alpinismo è salire per la via più facile alla vetta, tutto il resto è acrobazia (B. Detassis)
Ci sono stati vari tempi del mio andare in Montagna. Il tempo della velocità e quello del passaggio chiave, il tempo dei rifugi e quello delle vette, il tempo delle vie attrezzate e delle ferrate. Questi "tempi" hanno scandito la mia vita, testimoni e compagni di altre vicissitudini e del passare degli anni. Oggi, eccomi qua alle prese con il tempo della consapevolezza, della montagna lenta e delle vie normali. Talvolta però i "vecchi tempi", mentre passo dopo passo percorro il sentiero, si ripresentano, ed io non oppongo resistenza.
Benvenuti, comunque la pensiate, su VIA NORMALE
6 commenti:
Frivoloamilano che briccone che sei!!!!! (alias Flavio Molinaro)bellissimo racconto Lo Scobemcat sul Redground's peak ...... ma va là . Allora di fronte sopra le nubi vedevi il Ninca il Vipoz e il Paci Bel. Ma cosa ti ha messo Marisa nel thermos????? :wine::wine: Grande Frivoloamilano. un mitoMandi Luca e Marisa (quella più vecchia da ieri)
Nessuna droga.... è l'età ...è l'età.
Marco writes:
Ma dal Redground’s Peak come si vedeva il Clouds Sea?Il Mount Asio Group rimane sempre il più bello!Grande Frivolo!
Silenzi d'Alpe writes:
Un Calvino d'annata !!! ciao a presto sui ns Blog Silenzi d'Alpe
nadia writes:Che bellissimo racconto! anche la mia amica Silvia era sulla Cima di Terrarossa domenica!!la stessa che era con noi al rif.Julia il giorno dei fumogeni!noi dal Cuel de la Barete vedevamo le bellissima cima del Montasio apparire e scomparire tra dispettose nuvolette!:yes:
Marco (suimonti.it) è sempre un piacere averti ospite. For me too "Mount Asio Group" is the best! Andrea (Silenzi d'Alpe),grazie. Sono lusingato ed inorgoglito dall'accostamento. Ciao, vengo a trovarti sul blog. Nadia (alpinegirl-alpinauta's wife)....ma Silvia l'ha incontrato lo scobemcat? Prima o poi incontrerete anche frivoloamilano! Ciao
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