




L'indicazione su un albero che segnala la deviazione per Casere Larice ci salva da una monotona salita su un percorso che comincia ad affollarsi, quindi entriamo nel bosco senza indugi. In vista delle Casere,in ambiente aperto, la neve è ventata ed i ramponcini delle racchette fanno bene il loro lavoro sul leggero traverso. All'orizzonte un lembo d'azzurro, come uno strappo nel cielo, aiuta gli occhi a recuperare la percezione delle profondità, persa in questo mare bianco.









Una breve sosta, al riparo dal vento leggero, e poi via di nuovo verso le Malghe e il loro disperato tentativo di emanciparsi da questa morsa bianca. In queste condizioni di neve e con nuvole basse sarebbero problemi seri per chi non conoscesse l'orografia dell'altopiano. Noi andiamo verso l'azzuro perche è in quella direzione che c'è l'imbocco del sentiero del ritorno.






Non resta adesso che un pugno di chilometri per tornare a Sella Nevea, il cielo si squarcia e filtra l'azzurro.

3 commenti:
Vedo che la sosta tra le casette è molto gettonata :)
Luca L'Alpinauta writes:e così siam passati tutti a riverire messer Montasio d'ermellino vestito
Bene, bene. Il battesimo delle ciaspe è arrivato e non poteva che essere nel più classico degli itinerari. a presto Luca
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