Ci sono stati vari tempi del mio andare in Montagna. Il tempo della velocità e quello del passaggio chiave, il tempo dei rifugi e quello delle vette, il tempo delle vie attrezzate e delle ferrate. Questi "tempi" hanno scandito la mia vita, testimoni e compagni di altre vicissitudini e del passare degli anni. Oggi, eccomi qua alle prese con il tempo della consapevolezza, della montagna lenta e delle vie normali. Talvolta però i "vecchi tempi", mentre passo dopo passo percorro il sentiero, si ripresentano, ed io non oppongo resistenza.

Benvenuti, comunque la pensiate, su VIA NORMALE

19 settembre 2009

BIVACCO BIANCHI

La variabilità atmosferica prevista per il fine settimana rende diffcile scegliere la meta. A queste difficoltà oggettive devo aggiungere anche le "pretese" del mio compagno d'escursione, Angelo, un amante del poco dislivello e di sentieri nei boschi.
Lui le rocce le vuole solo vedere e non camminarci sopra. Tralasciate dunque le opzioni riservate all'autunno inoltrato, ho dovuto faticare non poco per trovare qualcosa che, nei termini appena esposti, tenesse conto anche dei miei gusti: ambiente selvaggio e solitario.
Così dopo aver lasciato l'azzurra premessa di questa giornata nella bassa friulana, ci ritroviamo sotto il cielo grigio di Moggio e della Val Aupa e poi sulla sottile striscia d'asfalto che risale la Val Alba fino al piccolo parcheggio a quota 1050 m.
Da qui, con il sentiero 428a (ex 450), in un paio d'ore e poco più di 600 metri di dislivello, raggiungeremo il Bivacco Bianchi. Le nuvole sono in movimento.





Il sentiero,comodo, si snoda in un rado bosco e si abbassa verso il greto del Rio Alba; lo attraversiamo, solo ora si comincia a salire.
Nella bella faggeta ogni tanto la pendenza si fà più accentuata; nei canaloni, brume risalgono veloci, si addensano e si diradano e portano con sè qualche goccia di pioggia. La sentiamo la pioggia, distintamente, nel caratteristico picchiettio sulle foglie della fitta faggeta. Fortuntamente, al limite del bosco, quando ormai ci avviciniamo allo scoperto verso salti di roccia, uno squarcio azzurro nel cielo è il segnale di tregua che ci aspettavamo.










Questa parte rocciosa è caratterizzata dall'attraversamento di un passaggio scavato nella roccia. Su questa stessa cengia, in una nicchia, è stata collocataa la statuetta della Madonna che un tempo si trovava sulla vetta dello Zuc del Bor.
Dopo questo tratto, con una serie di lunghe svolte, risaliamo il pendio erboso e aperto, in balìa delle nebbie che risalagono, ci avvolgono, scompaiono e ritornano e che ci accompagneranno fino al bivacco a quota 1712 m.













La guida dei Monti d'Italia- Alpi Carniche, così recita alla voce Bivacco Giuseppe Bianchi:..... Bello e ampio il panorama verso il Gruppo Sernio-Grauzaria e la retrostante Catena Carnica; il bivacco è anche un buon punto di osservazione dell'impervia e selvaggia Val Alba fino all'abitato di Moggio Udinese.
Dobbiamo lavorare d'immaginazione...e i monti li vediamo tutti! Del resto anche questa solitudine, queste nebbie, qualche cima che sembra svelarsi, quest'atmosfera intima e misteriosa sono una bella ricompensa.






La situazione sembra peggiorare, le nuvole sono più scure, meglio non sfidare la sorte. Facciamo la foto di rito, una firma sul libro del bivacco; è ora di scendere.

E



Scendiamo di quota, le nuvole stazionano in alto, il sole prende forza lacerando un'angolo di cielo. Allunghiamo un pò il nostro giro passando per il rifugio Vualt. Piccola oasi,adesso colpta dal sole,che invita al riposo. Lì, in alto, di fronte a noi, le nubi ostinate che ci hanno precluso la vista, permangono ferme e consistenti sulle cime.









A malincuore dobbiamo sottrarci alla placida quiete del rifugio. Solo un pò di comoda forestale, poi l'auto e i pensieri proiettati verso valle.

5 commenti:

anonymous ha detto...

giovanni writes:e' sempre bello rivedere "vecchi" posti resi ancora piu' belli dai tuoi sempre magnifici snaps! ciao

anonymous ha detto...

Nadia writes:wow...che bella cengia!!! nonostante le nuvole mi sa che questo posto mi piacerà quando ci andrò!!!...perciò lo metto subito in lista! della Vualt ho bellissimi ricordi di una serata passata davanti al fuoco con gli amici!!! tornerò a farci un giro con Gabriele!!! ciao

montagnesottosopra ha detto...

Bello questo post. Nonostante il "grigiore" si cominciano a vedere i caldi colori della stagione che cambia. D'altronde oggi siamo in autunno e il passaggio è imminente , tra un pò i larici e i faggi regaleranno nuove sfumature alle nostre escursioni. MandiLuca e Marisa

frivoloamilano ha detto...

Originally posted by anonymous:giovanniGrazie. Con la tecnologia delle digitali non è certo un problema fare foto tecnicamente perfette. La vera difficoltà sta nel riuscire con un "click" giusto a trasmettere a chi guarda, le sensazioni, le emozioni e lo stato d'animo che hanno ispirato quello scatto. Se questo accade allora la foto è bellissima. CiaoOriginally posted by anonymous:NadiaSi, quella cengia è proprio una sorpresa. Il Vualt è davvero invitante e anche il camino all'interno....abbiamo pensato proprio ad una bella grigliata con le famiglie. Ciao a presto.Originally posted by luca_63:D'altronde oggi siamo in autunnose continua così come si è presentato, quest'Autunno ci regalerà grosse soddisfazioni.....e splendide escursioni.....lo Schenone è nel mirino . Saluti

lor74cas ha detto...

Non vi preoccupate da lunedì ho finito le ferie, torna il sereno per tutti!