Ci sono stati vari tempi del mio andare in Montagna. Il tempo della velocità e quello del passaggio chiave, il tempo dei rifugi e quello delle vette, il tempo delle vie attrezzate e delle ferrate. Questi "tempi" hanno scandito la mia vita, testimoni e compagni di altre vicissitudini e del passare degli anni. Oggi, eccomi qua alle prese con il tempo della consapevolezza, della montagna lenta e delle vie normali. Talvolta però i "vecchi tempi", mentre passo dopo passo percorro il sentiero, si ripresentano, ed io non oppongo resistenza.

Benvenuti, comunque la pensiate, su VIA NORMALE

8 aprile 2013

MONTE SABOTINO

Un impegno preso durante il brindisi di fine anno: "la prima domenica dopo Pasqua ci si ritrova tutti sul Sabotino alle 13,00; ognuno arriva come vuole e da dove vuole". Mentre queste parole risuonano tra gli auguri e gli incontri di calici, penso: "ancora una volta sul Sabotino! Chissà dove sarò a scarpinare la prima domenica di Aprile, già Primavera, già con l'ora legale, già a contare quante escursioni fatte in tre mesi..."
Alla luce dell'andamento metereologico che ha caratterizzato questo primo quarto di anno, devo convenire che mai riflessione fu più infausta!
Oggi è quella domenica. Ci siamo trovati, quasi tutti, alle pendici del Monte a Solkan, in una tarda mattina serena e ventosa. Il verde smeraldo dell'Isonzo non stanca mai e la nostra meraviglia si ripete, per alcuni è nuova.




Attraversato il ponte sull'Isonzo percorriamo per un pò la "strada di Osimo" fino ad incontrare la ripida scalinata che segna l'inizio della salita diretta verso l'Eremo di San Valentino. I tratti di bella roccia si alternano a tratti più prativi. Il vento gioca con noi, ci spazza e poi scompare, si ripresenta lieve, poi diventa forte e noi lo sappiamo che sulla cresta sarà dura, il più forte sarà lui.








Al riparo, tra i ruderi dell'Eremo, si tira un pò il fiato, poi il percorso di cresta è solo un braccio di ferro continuo con il vento fino alla "salvezza" del rifugio sloveno! Che bella sensazione liberarsi dei gusci protettivi e restare in maniche corte al calore dei termosifoni; che fantastico contrasto quello della birra fresca e del piatto fumante. Il mondo, fuori, scompare nel vapore e nel calore.







Riprenderesi dal piacevole torpore è poco facile ed il vento che spira ancora forte ci fà scegliere un ritorno più protetto. Il nostro percorso si conclude di nuovo con l'attraversamento dell'Isonzo e con gli ultimi scatti; verde smeraldo all'inizio e verde smeraldo alla fine. :)




6 commenti:

anonymous ha detto...

Nadia writes:ahhaha...belli i tuoi pensieri di fine anno!!! ahahahha ammetto che avrei pensato la stessa identica cosa!!! però vedi che alla fine, l'impegno è stato mantenuto e avete passato una bella giornata in compagnia!Salutoni!!!

frivoloamilano ha detto...

@Nadia:... forse si vede la luce in fondo al tunnel e così dai pensieri si passa all'azione... :D ciao ;)

montagnesottosopra ha detto...

Non c'è vento che tenga, un impegno è un impegno......... ( anche due o tre ) :whistle: :whistle: :whistle: !

frivoloamilano ha detto...

@Luca:ahhaha...:D , l'importante è che il vento sia a favore :whistle: ma anche se contrario l'impegno sarà più duro ma verrà mantenuto!ciao e cominciate a godervi il caldo ed il sole di montagna; questa domenica noi siamo di Battesimo in quel di Treviso!!! :mad:

lor74cas ha detto...

Fatto a Pasquetta, ma ormai del Sabotino non posto più a meno di qualche particolarità, altrimenti divento monotono.Curiosità ti mancano le gallerie le hai già viste?Sei mai salito dalla nord?

frivoloamilano ha detto...

@Lorenzo:fatto l'anello un paio di volte e anche le gallerie; questa volta ci sono tornato per l'impegno preso.Comunque mi piace sempre tornarci....specie se l'alternativa è il divano!!!! ciao ;)