Ci sono stati vari tempi del mio andare in Montagna. Il tempo della velocità e quello del passaggio chiave, il tempo dei rifugi e quello delle vette, il tempo delle vie attrezzate e delle ferrate. Questi "tempi" hanno scandito la mia vita, testimoni e compagni di altre vicissitudini e del passare degli anni. Oggi, eccomi qua alle prese con il tempo della consapevolezza, della montagna lenta e delle vie normali. Talvolta però i "vecchi tempi", mentre passo dopo passo percorro il sentiero, si ripresentano, ed io non oppongo resistenza.

Benvenuti, comunque la pensiate, su VIA NORMALE

8 giugno 2014

MONTE TERSADIA da Rivalpo

Superato Rivalpo, il piccolo borgo Valle e la Chiesa di San Martino continuiamo sulla stretta stradina  fino al divieto di transito. Qui, in un piccolo spiazzo erboso parcheggiamo. La striscia di asfalto si insinua nel bosco e a dolci tornanti prende quota. Oltre al rumore dei nostri passi c'è solo il variegato cinguettio degli uccelli. Per un bel tratto la folta vegetazione ci è amica con la sua ombra che oggi è davvero provvidenziale.  Poi, più in alto il bosco si dirada, superiamo la malga Valmedan di sotto, tagliamo qualche tornante seguendo i segnavia  e verso la fine, superando  resti di  una slavina e gli alberi che si è portata giù, sbuchiamo sul prato verde della malga Valmedan alta. Il momento è senza dubbio d'impatto. All'improvviso gli spazi si allargano e ad ogni passo in direzione della malga la  maestosa mole del Sernio si manifesta sempre di più.

 



Sostare in quest'angolo di montagna  rimette in sesto; bella e appagante la visuale, morbido il prato, quieta l'aria. Ci rimettiamo in cammino  quasi dispiaciuti. La  mulattiera ci fa salire lentamente con lunghi dritti tra  un tornante all'altro, quasi a dare una mano a non lasciarci alle spalle troppo bruscamente la bella visuale. Poi ci si affaccia sull'altro versante, cambia l'orizzonte ma non lo spettacolo che continua  a tutto tondo fino alla cima.



Il ritorno è sulla stessa strada: i prati, i fiori, la malga, le cime, il bosco e la lenta discesa per far durare  queste belle sensazioni;  le giornate sono lunghe...  non c'è fretta, non c'è fretta! 



8 commenti:

montagnesottosopra.blogspot.com ha detto...

Non c'è fretta, se ti piace la montagna che senso ha lasciarla tanto presto, meglio starci il più possibile :-) ! Bella escursione, da godere !

Fabio ha detto...

vedo con piacere che stai andando per monti con sempre più frequenza, non è che per caso ti sei ammalato anche tu...ah ah ah
mandi, mandi
Uff..uff...uuffff...che fatica...starti dietro...

Nadia ha detto...

La foto di voi due riflessi è bellissima!!! Sono strafelice che questa cima vi sia piaciuta!!!Salutate le marmotte alla Valmedan alta? :D

Unknown ha detto...

@Luca:
questo tuo pensiero lo conosco bene e poi "slow" quando si può è bello. ;-)
@Fabio:
a corrente alternata quest'anno, il morbo non sarà mai debellato però. Se tu fai fatica a starmi dietro pensa che fatica devo dire io per stare dietro a te/voi... :-)))) ciao
@Nadia:
te lo avevo detto che ci avrei portato Marisa! Solo una marmotta cicciona che però non mi ha dato nemmeno il tempo di tirare fuori la macchina fotografica :-( Felici anche noi,salutoni!!!

giovanni ha detto...

gia', davvero simpatica e bella la foto riflessa.

ciao Fla

Unknown ha detto...

@Giovanni:
bambini!:-))))
e tu poi sul Lavara sei stato?

ciao Giova...rimanifestati in qualche modo sul web ;-)

giovanni ha detto...

Sì ma troppo caldo X(

paolo ha detto...

Ci sono stato oggi, sulle tue tracce. Come su ogni cima, un pensiero per te. Mandi Flavio